venerdì 17 febbraio 2012

17 febbraio 2012 - Dietro la maschera il nulla

Mi sento un po' come un vaso vuoto, coperto da incrinature.
Se mi guardo dentro non vedo nulla, c'è solo nero. Non riesco a trovare, neanche frugando negli angoli, un motivo di essere contenta, allegra.
A casa ancora non va, ci stiamo lentamente riavvicinando ma ancora manca qualcosa. Se lo sento al telefono, durante il giorno, mi sembra la stessa persona di prima. Quando invece lo guardo negli occhi, a casa, non mi sorride, e questa cosa mi fa pensare. Ci stiamo provando veramente, a ricominciare, o siamo adagiati nel quieto vivere?
Io sto andando avanti come posso, io ed il mio DCA appollaiato sulla spalla.
Finché sono in ufficio ho, bene o male, tutto sotto controllo: bevo le mie tisane, mangio il pranzo che mi sono portata da casa, mangio le mie carote come spuntino.... ma tutto si ferma lì.
Vorrei portare questa forza anche a casa, ma appena varco la soglia è come se una coperta scura, pesante, mi calasse addosso.
Allora comincio a mangiare, mangiare fino alla nausea, e poi ancora... finché non vorrei crollare a terra e dormire. Per molto tempo. Ogni giorno così.
Oltre questo, mi sento un po' sola, ed anche un po' arrabbiata.
Ieri mattina, per esempio, ero alla ricerca dell'immagine pubblicitaria della mia fede nuziale. Non ricordando la marca, mando un SMS alla mia amica, un tempo definita la mia Migliore Amica/Sorella, che casualmente come fede nuziale aveva scelto lo stesso identico modello, chiedendo se lei se lo ricordava e chiedendole come stanno i suoi figli.
Risposta: "Anteo Gioielli, buona giornata"
Alla faccia! Però, se prima mi sarei sentita triste per questa secca risposta, che implica una distanza siderale tra due persone che prima si volevano un bene dell'anima, ieri ho provato irritazione.
Eccheccazzo, è vero, potevo anche chiamarti più spesso... ma anche tu non è che ti sia ammazzata di telefonate!
E' stata la mia testimone di nozze, io la sua e quindi madrina del suo primo figlio... ma prendo atto che anche gli amici si lasciano.
Oddio, i rapporti avevano cominciato a sfilacciarsi forse dieci anni o più, quando lei si è fidanzata con il suo attuale marito, mentre io avevo cominciato un rapporto esclusivo con il mio DCA. A onor del vero, aveva cercato di farmi entrare nei suoi giri di amicizie, ma non mi ci trovavo.

Va bene, basta con i ricordi tristi, parliamo di qualcosa di più bello!!
Oggi voglio cominciare il basco da abbinare alla Ch@nel, e nello stesso tempo continua a frullarmi in testa l'immagine della Ragazza con l'Orecchino di Perla, della quale voglio riprodurre il copricapo... ed ho pensato: potrei fare una sorta di basco allungato, usando l'azzurro per la fascia iniziale (facendola molto alta e stretta) e quindi l'ocra per il resto della lunghezza, aumentando le maglie per renderlo più largo. In pratica una sacca, diciamo così.
Descritto in questo modo sembra una cagata pazzesca, ma tanto cos'ho di meglio da fare? Disperarmi?

2 commenti:

  1. Non è vero che dietro la maschera c'è il nulla... dietro la maschera ci sei te, e questo non è "nulla". La maschera ti serve da protezione... ma non starebbe in piedi se non ci fossi tu dietro. E' quello che sta dietro la maschera è prezioso, perchè altrimenti non ti affanneresti così tanto a metterci una maschera su per proteggerlo...

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    1. Grazie per le tue parole... è solo che è un periodo che nulla va a posto, che ogni piccolo guaio mi sembra uno scoglio insormontabile...
      Sicuramente in me c'è qualcosa, ma non credo, per ora, di avere la forza di cercarmi dentro per vedere cosa trovo.
      Passerà anche questa, sicuramente, ma vorrei che fosse già tutto a posto.

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