mercoledì 7 marzo 2012

07 marzo 2012

Oggi proprio non so che titolo dare a questo post, magari ci penso dopo.
Sono successe un po' di cose, non tutte importanti, ma riordinarle mi fa bene alla testa e quindi eccomi qui.
Innanzitutto il Colpo di Stato.
Da qualche settimana il mio adorato capo è assente, per problemi credo personali (ma non è questo il punto). Noi in ufficio, da sempre un po' selvaggi, da qualche giorno eravamo proprio allo sbando più totale.
Arrivati a venerdì, non potendone più di questa abnorme inattività che ci sta stordendo (e con il supercapo che ci sta con il fiato sul collo per progetti ormai bloccati, per l'assenza del mio capo) abbiamo deciso di prendere in mano totalmente le redini del nostro lavoro, escludendo temporaneamente il nostro responsabile.
Se faremo errori o cazzate amen, non possiamo annegarci nella noia e nello stesso tempo avere montagne di cose da fare e non poterle fare.
Fin qui, direte voi, niente di straordinario.
Invece per me che sono ligia alle gerarchie, è stato come fare un salto nel vuoto. Mi sono sentita sleale nei confronti del mio capo, quansi volessi prendere il suo posto. Non è così.
Purtroppo, una volta tornata a casa, il malessere di testa che mi aveva preso ha avuto il sopravvento e mi son mangiata questo mondo con quell'altro, con le conseguenze che potete immaginare.
Sabato è passato allo stesso modo, mentre domenica mattina la svolta: su "obbligo" di mio marito, a pranzo siamo andati a mangiare da un suo collega elettricista, presenti anche la moglie e due bambini che non erano divertenti, di più.
Sul mangiare bypassiamo (Costina alla brace I love you), ma parliamo del bere!
Ha sfoderato una serie di bottiglie di Bonarda rosso che ad un certo punto non sapevo più come mi chiamavo... per dare la mazzata finale con una vodka fatta in casa dalla moglie di lui, che arriva dall'Est.
Dopo uno shot o due, mi pareva di essere Heidi: le caprette mi facevano ciao!
E' stata una bella giornata, non di co di no, anzi... peccato che ne lui ne lei si ricordavano come mi chiamo: Milena, Elena.... oops, mi chiamo Daniela.
Nota di tristezza, immancabile: ma com'è che nessuno si ricorda mai il mio nome?? Vabbè...
Siamo tornati a casa abbastanza storditi, e poi il bello. Manu mi blatera qualcosa a proposito de fatto che deve andare via con il suo capo, prendere qualcosa e metterla in garage. Ho annuito con fare intelligente, ma non ho capito una fava di quel che mi ha detto. Torna dopo qualche ora, mi risaluta e va a suonare con i suoi amici.

Lunedì mattina mi alzo, mi preparo e faccio per prendere l'auto dalla rimessa... e che ti trovo in garage???


Chi non ha un quad, per evitare il traffico e farsi notare?

In pratica, il suo capo non sapave dove piazzarlo (non avendo posto), Manu si è offerto per il rimessaggio e ne ha acquisito una sorta di usufrutto. Per poi esordire con un "Ma non è difficile da usare, ci puoi nche andare a lavoro!"

Certo!! Mi ci vedo ad andare il ospedale con il quad! Tacco alto e via, che ci vuole??

Purtroppo, la nota allegra del lunedì si è esaurita con la seduta di terapia, che mi ha lasciato talmente dolorante dentro da riportarmi diretta a casa. Non vi racconto nulla in questo senso, fa ancora troppo male.

Adesso aspetto il 21 per la visita legata alla terapia farmacologica, quindi il 28 per il DH. Vedremo...

La cosa carina successa ieri sera, invece, è stato un messaggio su Raverly di una ragazza che mi dice di seguire da un po' questo blog, e che mi scriveva per presentarsi e conoscermi meglio.
Ragazzi, non sapete che calore ho provato dentro! E' stato veramente bello, tanto da raccontarlo persino a mio marito. Per me che ho una difficoltà estrema a fare amicizia, queste sono le cose migliori che mi possono capitare!

Adesso, qui lo dico e qui lo nego, aspetto che venga organizzato il prossimo knit-café vicino casa. Stavolta ci riprovo... se son riuscita ad andare a magiare da sconosciuti, stavolta ci devo riuscire!


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