lunedì 22 novembre 2010

S & B & M(e)

...non ci credo. Non ci credo neanche se mi pagano. Eppure sì, sono io. Proprio lì, nell'angolo con i ferri in mano a chiaccherare. Ho rotto il vetro che mi separa dal mondo, e mi ci sono catapultata dentro. Non è stato mica facile, eh! Sono arrivata con troppo anticipo, e mi è venuto in mente solo dopo che non conoscevo un viso che sia stato uno... avrei dovuto forse tenere un ferro da calza in bocca, a mo' di ballerino di flamenco, per farmi riconoscere?

Avevo già i lacrimoni che mi bruciavano gli occhi, ero già pronta a chiamare Manu e dirgli "Ho sbagliato, ho fatto una cazzata, non sono pronta, vienimi a prendere". Mi sentivo gli sguardi della gente addosso, io ferma immobile al centro della Triennale, per mezz'ora, ad aspettare qualcuno che non sai chi sarà.

Poi, appare una ragazza con una vecchissima borsa da ferri, che si guarda in giro. La seguo con lo sguardo, ormai disperata. Lei mi guarda. Fa un gesto con le mani, accompagnato da "Sei qui per..." Sì!!! Sììì!!! Ci sediamo, e poi ne arrivano altre, e altre ancora... E si comincia a chiaccherare, a sferruzzare... Oddio, a onor del vero sferruzzare pocoeuncazzo, è già tanto se ho fatto una decina di ferri. Machissenefrega, va bene così!

E' che per me non è semplice incontrare persone nuove. E' un terrore, un'ansia che mi sale da dentro e che a momenti non fa respirare, e non serve dirsi "Ma mica ti mangiano, stai tranquilla, si aspettano sempre persone nuove!" Eppure è andata, ce l'ho fatta, mi sono seduta, ho sferruzzato e fatto due chiacchere (l'argomento Ikea aiuta), bevuto una Coca, conosciuto un po' di persone simpatiche, visto parecchi giornali molto fighi e poi son tornata a casa, soddisfatta di me stessa.

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