lunedì 27 dicembre 2010

E anche quest'anno...

...abbiamo sfangato via il Natale. E' una festa che non mi fa impazzire, probabilmente (e qui entriamo nella psicologia da 4 soldi) l'ho vissuta male da piccina (vedi sempre padre-psicopatico) e così è rimasta.
La trovo una festa che riempie di troppe aspettative regolarmente deluse, di regali che non arrivano da cuore ma che sono falsi come Giuda, o che comunque non sono stati scelti con cognizioen di causa ma solo "prendo-questo-così-sono-a-posto". 
Devo dire che negli ultimi anni è molto migliorata, soprattutto dalla prima volta che ho visto come festeggia la famiglia di mio marito. Mi pare fosse il Natale 2005 e lui mi porta a salutare tutto il parentado nella cascina dove hanno abitato fin da piccoli e che hanno dovuto abbandonare perché stava diventando ingstibile a livello di manutenzione. Insomma, entro e trovo questo mare di gente tutta imparentata fra loro che mangia, beve e fa casino... insomma, festeggia. Molto diverso da casa mia, senza nulla togliere a mia mamma, dove alla fin fine si era sempre noi tre, gli stessi degli altri giorni.
A mio marito non va molto giù questa mia natura da Grinch, lui che addobberebbe persino il water con le palline di Natale. E' partito alla carica il primo anno (2006) con alberlo, palline, lucine e cazzi e mazzi... per arrivare al 2010 con solo l'ornamento sulla porta (ho ceduto io sull'attaccare il poster della Birra Guinness, pareva di entrare in una casa di ubriaconi).
A mia discolpa posso dire che l'albero natalizio in casa nostra, con due gatti e un cane labrador, faceva una ben misera fine: perennemente a terra, palline cadute che rotolano ovunque, rami piegati dal dolce peso del culone di Fonzie... inzomma, uno strazio.
Quest'anno, invece, che temevo come la peste per il mio tracollo mentale (mi sono accorta che sorrido meno di 5 volte al giorno, pietoso) è andata molto bene: ho mangiato, bevuto (Manu di più), sferruzzato (quei benedetti scaldamano non accennano a proseguire)... dai... Feliz Navidad!

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