giovedì 9 dicembre 2010

Ch-ch-ch-change!

Uff, è un po' che non scrivo niente di mio e ci sono un po' di ragnatele... direi che dopo aver fatto pulizie in ufficio, e aver pensato intensamente a quelle che devo fare a casa (ci sono rotoli di pelo che attraversano il soggiorno, sembra lo scenario adatto per un film western), posso dedicarmi a me stessa e al mio caro blog, spolverandolo un po'.


Sono un pochino stanca di me stessa e ho voglia di cambiare un po'. Non tanto, è inutile che io pensi ad enormi cambiamenti, mi scoraggerei subito e mollerei il colpo. Voglio cominciare da piccole cose, tipo tornare a casa dall'ufficio e fare qualcosa di costruttivo, invece di sedermi al tavolo di cucina ed ingollare cibo fino all'ora di cena.  A questo proposito ieri sera ho guardato in faccia Manu, ho schiacciato il mio orgoglio sotto i piedini ed ho ammesso che ultimamente ho una passione sfrenata per riso bianco, brodini e pastine in generale: pertanto, se anche a lui andavano bene come alimenti standard, avrei abolito i pasti pantagruelici che cucino di solito. Ha saltellato di gioia, dicendo che andava benissimo (lui opta per tonno in scatola, mozzarella e wurstel). Ok, allora, andata per non cucinare più e occupare il tempo in maniera più proficua (vedi lavorare a maglia).


In secondo luogo voglio fare un po' di pulizia in casa. Non solo pulizie normali, ma anche pulizia "ornamentale". Basta soprammobili odiosi e polverosi, che tengo solo per far piacere a chi me li ha regalati. Basta cose vecchie, usate e strausate. Basta con gli abiti che non metto ma che tengo perché potrebbero venir buoni in una occasione su cento. Voglio circondarmi di cose che mi piacciono e che mi fanno stare bene. Direi che la soluzione da applicare sarà quella di fare una lista di cose che vorrei in casa (mobili e soprammobili) e che vorrei fare alla casa, pian piano metto via i soldini e provvederò.


Poi, che cosa... non so... beh, mi piacerebbe rimediare alla mia durezza di cuore. Ultimamente mi rendo conto di essere schiva, aggressiva, fredda e lontana. Tratto male o con indifferenza persone che mi vogliono bene (vedi cognati, suoceri, genitori, amici, marito) senza una ragione apparente. Il mio terrore è che l'ultima volta che ho percorso questa strada non è finita bene, e non ho voglia di ripetere i miei errori. Ma stavolta voglio lottare fino in fondo, col cazzo che cado col culo a terra. A costo di rompermi le ossa sto in piedi e vado avanti, e chi vivrà vedrà.


Dopo questa nota di finezza, ma che esprime ottimamente ciò che mi frulla per la testa, mi sento un po' più leggera e corazzata per andare avanti nella giornata.

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